Elena Scali Fashion

martedì 23 settembre 2008

Origini Halloween


Tra poco più di un mese è Halloween, io adoro questa festa anche se non è di origine italiana anzi dato che ci siamo rinfreschiamoci la memoria con che cosa sia di preciso e da quali leggende derivi!
La storia
  Halloween non ha proprio proprio origini americane, ma più europee. La tradizione di festeggiare la vigilia di Ognissanti – in inglese All Hallows' Eve Day(dove "eve" sta per "vigilia

"), ma anche All Hallows' Even (che costituisce il concetto di "vigilia" con quello di "sera"); è facile immaginare come quest'ultima definizione si sia contratta in Hallows' Even, e da lì ad Hall

oween il passo è stato breve. – ha infatti origini britanniche, più preci

samente celtiche. Per quelle popolazioni, il cui sostentamento principale era l’agricoltura, l’anno nuovo iniziava il 1° novembre e nella notte del 31 Ottobre si festeggiava Samhai

n, la fine dell'estate, in cui i mortali ringraziavano gli spiriti per i raccolti estivi. Era infatti credenza comune, che nella notte di fine estate, le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliassero tanto da permettere a questi di tornare sulla terra.

La festa
Da qui, discese l’uso di lasciare davanti alle porte delle abitaz

ioni dei dolcetti – così da ingraziarsi le anime dei defunti – o di appendere lanterne ricavate nelle zucche, le famose jack-o-lantern, per guidarne il cammino. L’usanza del trick-or-treat, cioè del "dolcetto o scherzetto", che muove di casa in casa migliaia di bambini americani vogliosi di

 dolci, deriva appunto da questa credenza: i bambini si travest

ono così da impersonare degli spiriti (anche se oggi abbondano

 maschere carnevalesche che poco hanno a che fare con la tradizione), fanno visita alle famiglie guidati dalle lanterne zucca e ottengono dolci in cambio della loro "benevole

nza". Altra usanza è quella di apparecchiare la tavola per la cena

 di Halloween aggiungendo un posto in più, per rendere omaggio ai defunti.

Se anche voi siete caduti preda dello spirito di Halloween, lasciatevi andare e cogliete l'opportunità di trascorrere una notte magica in una delle molte feste che ormai d

a qualche anno vengono organizzate nelle nostre città.

Jack O'Lantern

Tutti conoscono la zucca intagliata che rappresenta l’icona fondamentale della festa di Halloween. Pochi, però, sanno a cosa si riferisce esattamente. Per trovare una spiegazione

, bisogna risalire a una vecchia leggenda della tradizione irlan

dese, quella che parla di quell’anima prava di nome Jack
Costui, una vecchia canaglia ubriacona e taccagna, che lavorava come fabbro, si trovava a deambulare faticosamente verso casa nella notte di "Ognissanti" (All Hallo

ws Eve), pieno di birra scura fin sopra gli occhi. Evidentement

e, il suo fegato aveva deciso di mollare, e un attacco di cirrosi epatica sarebbe stata la sua condanna, quella notte stessa. La fortuna volle che il Diavolo, forse sbagliando i tempi, decidesse di reclamare la sua anima prima che il senno dell’irlandese svanisse del tutto. Jack, vista la mal parata, decise di giocarsi il tutto per tutto. Impietosì il Diavolo, convincendolo a esaudire un ultimo desiderio. Il Diavolo, a

ccettò. 
Jack chiese, come ultimo desiderio, di farsi un’ulteriore 

bevuta.

"Purtroppo", disse al Signore dal piede Fesso, "non mi ritrovo nel portafoglio neppure il becco di un penny. Pertanto, signor Diavolo, potrebbe trasformarsi in una monet

a da sei penny, onde consentirmi quest’ultima bevuta?".

Il Diavolo, che evidentemente quel giorno era di buzzo buono, decise di agevolare l’ubriacone, ma, trasformatosi in una moneta da sei penny, si trovo ingabbiato, dal furbo J

ack, nel suo portamonete, in compagnia… d’un crocefisso d’arge

nto. Immaginatevi la stizza e la rabbia del povero Diavolo: co

me ci si fa a fidare degli uomini? Non potendo ritrasforma

rsi per l’effetto deleterio del simbolo cristiano, il Diavolo accettò la proposta di Jack: posporre di un anno la presa della sua anima.Il Diavolo, scornato, se ne tornò da dov’era venuto, e Jack decise che in quell’anno avrebbe fatto di tutto per migliorare il proprio comportamento. Ma, ahimè, di buoni propos

iti è lastricata la strada dell’inferno, e il fabbro ricominciò con la vita dissoluta: l’anno successivo, la notte di Ognissanti, pertanto, si ritrovò alle prese con il Diavolo.
Ora, io uso la maiuscola per rispetto,  ma quell’essere infe

rnale non doveva occupare un posto molto alto nella gerarchia infuocata: infatti, invece di prendere per un orecchio l’anima di Jack e scaraventarla nella Geenaa, acconse

ntì a esaudire, prima, un suo nuovo desiderio.

"Senta, signor Diavolo, non potrebbe aiutarmi a prendere qu

ella mela lassù, all’estremità di quel ramo? Le sarei grato per t

utta la vita…", gli disse il reprobo. Il Diavolo, non vedendoci possibilità d’imbroglio, annuì, e si mise sulle spalle di Jack, al fine di afferrare il pomo.

Una volta, il suo superiore aveva imbrogliato l’uomo, con quel frutto, ma questo povero Diavolo, che non conosceva la legge del contrappasso, ignorò la valenza simbolica del gesto. Mentre afferrava il frutto, Jack, sotto di lui, incise velocemente sul tronco dell’albero una

 croce, così che il Diavolo non riuscì a scendere, rimane

ndo appeso al ramo come un allocco. Nel tentativo di impietosire Jack, il Diavolo gli promise di lasciarlo in pace per dieci anni.

Jack rilanciò. "Se la faccio scendere, signor Diavolo, lei mi deve promettere che non pretenderà mai più la mia anima". Non potendo fare altrimenti, il Diavolo accettò. Il fegato di Jack, però, non tenne conto di questi accordi, e un anno dopo decise di averne abbastanza, e Jack… morì.Ora, di andare in Paradiso proprio non se ne parlava, pertanto Jack si presentò alle porte dell’Inferno. Il Diavolo, a cui bruciavano ancore le umiliazioni inflitte dall’ubria

cone, gli sbarrò la strada. "Una promessa è una promessa", disse f

iammeggiando, "pertanto, caro il mio Jack, vattene da qui: io non ti voglio." 
Jack si guardò indietro, e vide solo buio, sulla via che avre

bbe dovuto ricondurlo a casa.

"Non mi può aiutare a trovare la strada, signor Diavolo?"

Il principe delle Tenebre, che era veramente un Signore, prese un tizzone infuocato dalla fornace eterna e glielo lanciò. Jack, che aveva con se una grossa rap

a (non chiedetemi il perché, grazie…), la intagliò e ci mise dentro il pezzo di carbone incandescente, per illuminarsi la strada.

Da allora, nella notte di Halloween, se aguzzate bene la vista, vedrete una fiammella che vaga nell’oscurità alla ricerca della strada per casa.Quello è Jack O'Lantern, Jack della Lanterna.

E la zucca, direte voi?
La zucca deriva dal fatto che gli immigrati irlandesi, fuggiti dalle loro terre per la carestia della metà del diciannovesimo secolo, una volta arrivati in territorio americano, non trovarono rape grosse abbastanza da poter essere intagliate. Trovarono però una notevole quantità di zucche, che sembrarono un degno sostituto della rapa. Venne utilizzata perché si pensava che potesse tenere lontane dalle case, nella notte di Ognissanti, gli spiriti dei defunti che, al pari di Jack, tentavano di ritornare alla propria casa. Pertanto, se la notte tra il 31 ottobre e il 1 Novembre vi venisse voglia di un bel risotto di zucca, non buttate via la scorza del vegetale, ma intagliatela e metteteci una candela… farete un figurone!


venerdì 19 settembre 2008

Album D. & L.

Ho deciso di proseguire la saga dei mini album a Scrapbooking con questo mini album che ho fatto per una mia amica.
Qui sotto nelle foto faccio vedere solo il dietro e il davanti perchè l'interno è solo rosa che riprende la copertina ed è vuoto di abbellimenti, perchè ho lasciato spazio per la creatività e fantasia a chi lo ricevesse, almeno si diverte a personalizzarne l'interno.

sabato 6 settembre 2008

The Sewing Machine

ahhhh cosa farei senza la mia Macchina da cucire......



Testo della canzone:

Ohhh the sewing machine, the sewing machine
A girl's best friend
If I didn't have my sewing machine
I'd a come to no good end
But a bobbin a bobbin and peddle a peddle
And wheel the wheel by day
So by night I feel so weary that I never get out to play

Ohhh the sewing machine, the sewing machine
A friend in need
If I didn't having my sewing machine
A wicked life I'd lead
But a bobbin a bobbin and peddle a peddle
And dream about romance
So by night I feel so weary that I never get out to dance

Ohhh the sewing machine, the sewing machine
Me pride and joy
If I didn't having me sewing machine
I'd a married James McCoy
But a bobbin a bobbin and peddle a peddle
And that's the end of Jim
'Cause by night I get so weary I don't even look good to him