Tra poco più di un mese è Halloween, io adoro questa festa anche se non è di origine italiana anzi dato che ci siamo rinfreschiamoci la memoria con che cosa sia di preciso e da quali leggende derivi!
"), ma anche All Hallows' Even (che costituisce il concetto di "vigilia" con quello di "sera"); è facile immaginare come quest'ultima definizione si sia contratta in Hallows' Even, e da lì ad Hall
oween il passo è stato breve. – ha infatti origini britanniche, più preci
samente celtiche. Per quelle popolazioni, il cui sostentamento principale era l’agricoltura, l’anno nuovo iniziava il 1° novembre e nella notte del 31 Ottobre si festeggiava Samhai
n, la fine dell'estate, in cui i mortali ringraziavano gli spiriti per i raccolti estivi. Era infatti credenza comune, che nella notte di fine estate, le barriere tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliassero tanto da permettere a questi di tornare sulla terra.
ioni dei dolcetti – così da ingraziarsi le anime dei defunti – o di appendere lanterne ricavate nelle zucche, le famose jack-o-lantern, per guidarne il cammino. L’usanza del trick-or-treat, cioè del "dolcetto o scherzetto", che muove di casa in casa migliaia di bambini americani vogliosi di
dolci, deriva appunto da questa credenza: i bambini si travest
ono così da impersonare degli spiriti (anche se oggi abbondano
maschere carnevalesche che poco hanno a che fare con la tradizione), fanno visita alle famiglie guidati dalle lanterne zucca e ottengono dolci in cambio della loro "benevole
nza". Altra usanza è quella di apparecchiare la tavola per la cena
di Halloween aggiungendo un posto in più, per rendere omaggio ai defunti.
Se anche voi siete caduti preda dello spirito di Halloween, lasciatevi andare e cogliete l'opportunità di trascorrere una notte magica in una delle molte feste che ormai d
a qualche anno vengono organizzate nelle nostre città.
Jack O'Lantern
Tutti conoscono la zucca intagliata che rappresenta l’icona fondamentale della festa di Halloween. Pochi, però, sanno a cosa si riferisce esattamente. Per trovare una spiegazione
, bisogna risalire a una vecchia leggenda della tradizione irlan
ws Eve), pieno di birra scura fin sopra gli occhi. Evidentement
e, il suo fegato aveva deciso di mollare, e un attacco di cirrosi epatica sarebbe stata la sua condanna, quella notte stessa. La fortuna volle che il Diavolo, forse sbagliando i tempi, decidesse di reclamare la sua anima prima che il senno dell’irlandese svanisse del tutto. Jack, vista la mal parata, decise di giocarsi il tutto per tutto. Impietosì il Diavolo, convincendolo a esaudire un ultimo desiderio. Il Diavolo, a
bevuta.
"Purtroppo", disse al Signore dal piede Fesso, "non mi ritrovo nel portafoglio neppure il becco di un penny. Pertanto, signor Diavolo, potrebbe trasformarsi in una monet
a da sei penny, onde consentirmi quest’ultima bevuta?".
Il Diavolo, che evidentemente quel giorno era di buzzo buono, decise di agevolare l’ubriacone, ma, trasformatosi in una moneta da sei penny, si trovo ingabbiato, dal furbo J
ack, nel suo portamonete, in compagnia… d’un crocefisso d’arge
nto. Immaginatevi la stizza e la rabbia del povero Diavolo: co
me ci si fa a fidare degli uomini? Non potendo ritrasforma
rsi per l’effetto deleterio del simbolo cristiano, il Diavolo accettò la proposta di Jack: posporre di un anno la presa della sua anima.Il Diavolo, scornato, se ne tornò da dov’era venuto, e Jack decise che in quell’anno avrebbe fatto di tutto per migliorare il proprio comportamento. Ma, ahimè, di buoni propos
rnale non doveva occupare un posto molto alto nella gerarchia infuocata: infatti, invece di prendere per un orecchio l’anima di Jack e scaraventarla nella Geenaa, acconse
ntì a esaudire, prima, un suo nuovo desiderio.
"Senta, signor Diavolo, non potrebbe aiutarmi a prendere qu
ella mela lassù, all’estremità di quel ramo? Le sarei grato per t
utta la vita…", gli disse il reprobo. Il Diavolo, non vedendoci possibilità d’imbroglio, annuì, e si mise sulle spalle di Jack, al fine di afferrare il pomo.
Una volta, il suo superiore aveva imbrogliato l’uomo, con quel frutto, ma questo povero Diavolo, che non conosceva la legge del contrappasso, ignorò la valenza simbolica del gesto. Mentre afferrava il frutto, Jack, sotto di lui, incise velocemente sul tronco dell’albero una
croce, così che il Diavolo non riuscì a scendere, rimane
ndo appeso al ramo come un allocco. Nel tentativo di impietosire Jack, il Diavolo gli promise di lasciarlo in pace per dieci anni.
Jack rilanciò. "Se la faccio scendere, signor Diavolo, lei mi deve promettere che non pretenderà mai più la mia anima". Non potendo fare altrimenti, il Diavolo accettò. Il fegato di Jack, però, non tenne conto di questi accordi, e un anno dopo decise di averne abbastanza, e Jack… morì.Ora, di andare in Paradiso proprio non se ne parlava, pertanto Jack si presentò alle porte dell’Inferno. Il Diavolo, a cui bruciavano ancore le umiliazioni inflitte dall’ubria
cone, gli sbarrò la strada. "Una promessa è una promessa", disse f
bbe dovuto ricondurlo a casa.
"Non mi può aiutare a trovare la strada, signor Diavolo?"
Il principe delle Tenebre, che era veramente un Signore, prese un tizzone infuocato dalla fornace eterna e glielo lanciò. Jack, che aveva con se una grossa rap
a (non chiedetemi il perché, grazie…), la intagliò e ci mise dentro il pezzo di carbone incandescente, per illuminarsi la strada.
Da allora, nella notte di Halloween, se aguzzate bene la vista, vedrete una fiammella che vaga nell’oscurità alla ricerca della strada per casa.Quello è Jack O'Lantern, Jack della Lanterna.